Welfare
Abolizione dellergastolo: discutiamone
Le linee guida per la riforma del Codice penale, presentate di recente dalla Commissione Pisapia...
di Redazione
Le linee guida per la riforma del Codice penale, presentate di recente dalla Commissione Pisapia, prevedono l?abolizione dell?ergastolo, con pene massime tra i 28 e i 32 anni. Ma già si sta scatenando nel nostro Paese una campagna contro questa ipotesi. Ecco per esempio quello che ha scritto una lettrice ai detenuti dei giornali realizzati in carcere: «Alla società viene chiesto di riaccogliere l?omicida che ha diritto alla rieducazione. Ma in cosa consiste tale diritto? Per essere persone che hanno violato i diritti altrui, mi sembra che come detenuti abbiate un?alta aspettativa sul rispetto che gli altri dovrebbero avere per i vostri (diritto a rifarsi una vita, e così via). Una domanda polemica: ma perché dovrei preoccuparmi dei diritti di qualcuno che non si è fatto problemi a calpestare quelli di altri?». Forse sarebbe importante che il nostro Paese fosse coinvolto in questo dibattito sull?ergastolo, e ascoltasse le ragioni di tutti, anche di chi sta in carcere e chiede che dopo alcuni anni il ?fine pena mai? venga riconsiderato, come scrivono dalla Casa di reclusione di Padova Sandro e Paolo: «Offrire, dopo anni di galera, al condannato all?ergastolo la possibilità di costruirsi un progetto, almeno per quel po? di vita che ancora gli resta, significa tendere a trasformare il male in bene, nella convinzione che la civiltà di una società si misura anche con la sua capacità di ricondurre al suo interno le sue ?pecore nere?, pure quelle della peggior specie».
Qui stoccarda Che qualcuno passi a sentire come stiamo. È bello il titolo di questa raccolta di lettere di detenuti italiani nelle carceri della Germania, scritte al Corriere d?Italia. La pubblicazione è stata presentata di recente dall?Istituto italiano di cultura presso la Biblioteca universitaria di Stoccarda, con l?idea di sensibilizzare le autorità tedesche e italiane su come vivono i carcerati italiani all?estero. Forse qualcuno dovrebbe ascoltarli.
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